08/02/15
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L'asse terrestre si è spostato di 10 cm e i giorni sono diventati più corti
È il quinto terremoto più forte da quando esistono le rilevazioni sismiche

Il sisma in Giappone ha avuto anche un impatto maggiore del terremoto di Sumatra del 2004

MILANO - L'impatto del
terremoto che ha colpito il Giappone stamattina avrebbe spostato l'asse
di rotazione terrestre di quasi 10 centimetri. È il risultato
preliminare di studi effettuati dall'Ingv, l'Istituto nazionale di
geofisica e vulcanologia. Secondo Richard Gross, geofisico della Nasa,
la velocità di rotazione terrestre è aumentata provocando un
accorciamento di 1,6 microsecondi della durata del giorno. Un
microsecondo è un milionesimo di secondo. Il terremoto di Sumatra 2004
provocò un accorciamento del giorno di 6,8 microsecondi.


IMPATTO - L'impatto di questo
evento sull'asse di rotazione, spiega l'Ingv, è stato molto maggiore
anche rispetto a quello del grande terremoto di Sumatra del 2004, che fu
di 7 centimetri lineari e di 2 millesimi di secondo d'arco angolari, e
probabilmente secondo solo al terremoto del Cile del 1960. Il terremoto del Cile dello scorso anno spostò l'asse terrestre di circa 8 centimetri.



CLASSIFICA PER INTENSITÀ - Il
sisma dell'11 marzo 2011 si pone al quinto posto della classifica dei
terremoti più forti mai registrati da quando esistono le rilevazioni
sismiche accurate.


1 - La più forte di sempre avvenne il 22 maggio 1960 in Cile tra
Temuco e Conception: 9,5 gradi della scala Richter, provocò 1.655 morti,
3 mila feriti, 2 milioni di senzatetto. Lo tsunami che scatenò provocò
61 morti alle Hawaii - non esistevano ancora i sistemi di allerta e
nemmeno si sapeva che un maremoto poteva attraversare un intero oceano -
138 in Giappone, 32 nelle Filippine


2 - la seconda scossa più forte fu registrata il 28 marzo 1964 in
Alaska, l'epicentro del terremoto di 9,2 gradi fu nel Prince William
Sound, non lontano da Anchorage: i morti furono 113 per lo tsunami e 15
per le scosse. Nella vicina isola Montague la terra si alzò di 13-15
metri. Nel golfo di Valdez l'onda di maremoto arrivò a un'altezza di 67
metri, 15 morti si registrarono sulle coste di California e Oregon,
persino a Cuba e Portorico si verificarono piccole onde anomale


3 - 9,1: è la magnitudo del terremoto che tutti ricordano molto bene.
Il giorno di Santo Stefano, il 26 gennaio 2004 due minuti prima delle 8
del mattino (ora locale) la zolla asiatica si spostò sopra quella
indo-australiana in subduzione sotto Sumatra. La punta nord-ovest
dell'isola venne devastata, lo tsunami successivo arrivò sino in
Thailandia a est e spazzò le coste di Sri Lanka, India e fino in Somalia
a ovest. In tutto i morti furono 230 mila, ma alcune stime parlano di
300 mila vittime


4 - 4 novembre 1952: costa sud-orientale della Kamtchaka, isola russa
(allora sovietica). Si scatena un terremoto di 9 gradi Richter, non si
ha notizia di vittime. Alle Hawaii arrivò uno tsunami di 3 metri



CLASSIFICA PER VITTIME - I
terremoti più forti non sono sempre quelli che producono il maggior
numero di vittime. Spesso, infatti, avvengono in zone disabitate.
Invece, terremoti meno intensi ma vicini a zone densamente popolate o
senza costruzioni antisismiche, producono effetti devastanti.


1 - oltre 800 mila morti, stima del terremoto cinese di 8 gradi dello Shaanxi del 23 gennaio 1556


2 - tra 250 mila e 700 mila vittime nel terremoto di 7,5 gradi a Tangshan, Cina, del 28 luglio 1976


3 - 250 mila morti stimati nel terremoto di Antiochia del 21 maggio 525, forse di 8 gradi


4 - ancora la Cina, a Gansu, il 16 dicembre 1920: 235 mila morti, probabilmente per una scossa di 7,8 gradi Richter


5 - 230 mila morti il 26 dicembre 2004 nel terremoto con tsunami di Sumatra


Il terremoto di 7 gradi del 12 gennaio 2010 nei pressi di
Port-au-Prince ad Haiti si stima che abbia causato 223 mila morti e lo
colloca in settima posizione


Redazione online

11 marzo 2011

Fonte






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